"Il lavoro (di ricerca) deve situarsi nel desiderio" (Roland Barthes)
Il dottorato in Letterature, Lingue e Culture straniere moderne intende promuovere la formazione di ricercatori di alto livello nell’ambito specialistico delle letterature, lingue e culture straniere. Le aree disciplinari includono: americanistica, anglistica, francesistica, germanistica, iberistica, lusitanistica e slavistica. Tali aree potranno offrirsi ciascuna quale campo di ricerca autonomo nell’ambito di percorsi tradizionali (critica testuale, filologia, storia della letteratura e linguistica), oppure in prospettiva interdisciplinare e multiculturale quali luoghi di partenza per il confronto fra letterature, lingue e culture di paesi diversi. Ciò potrà avvenire mediante lo studio delle traduzioni, delle influenze letterarie e artistiche e di tutti quei fenomeni che permettono lo scambio e l’arricchimento reciproco fra culture diverse mediante la circolazione delle opere e delle idee: dal teatro alle riviste, dalle politiche editoriali ai progetti espositivi e museali.
Sarà dunque possibile realizzare percorsi formativi e di ricerca sia all’interno delle singole discipline (le lingue e le letterature nazionali), sia in modo trasversale, con possibili aperture ad altri linguaggi (grafica, pittura) e al mondo della cultura in senso ampio e alle scienze. Si potranno condurre ricerche in ambito intertestuale e transmediale, anche grazie agli strumenti delle Digital Humanities e a metodologie critiche avanzate, le quali potranno rivelarsi utili nello studio in contesti eventualmente allargati alle problematiche legate all’inclusività, al genere, alle tecnologie, ai social-media e ad altre questioni fondamentali del mondo contemporaneo (dall’eco-critica al ruolo dell’intelligenza artificiale nelle discipline umanistiche).
Considerando tale ricchezza di prospettive di studio, un ruolo fondamentale è affidato al Collegio del Dottorato, che seguirà costantemente, insieme ai due Tutores, e per l’intero triennio formativo, le ricerche dei dottorandi anche grazie a un calendario di incontri periodici.