Presentazione

Il Dottorato in Beni Culturali, Formazione e Territorio è il frutto dell’aggregazione di ambiti disciplinari ed esperienze di ricerca diversificati, comprendenti archeologia, storia dell’arte, storia della musica, etnomusicologia, storia del cinema e del teatro, pedagogia, psicologia, geografia. Il corso è strutturato in quattro curricula (“Beni Archeologici e Storico-artistici”, “Educazione”, “Musica e Spettacolo”, “Paesaggio e Territorio”), ognuno dei quali contraddistinto dalla presenza di settori tra essi affini, contigui o compatibili. Il dottorato è stato classificato come “innovativo” (secondo le linee guida ministeriali per l’accreditamento, del 1° febbraio 2019) sia per la presenza nel collegio dei docenti di membri provenienti da qualificate università straniere per almeno il 25% (requisito “internazionale”), sia per essere in convenzione con importanti musei, enti di ricerca e imprese (requisito “intersettoriale”), tra i quali si possono menzionare le Gallerie degli Uffizi, alcuni istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (l’Istituto per la BioEconomia, l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale e l’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea), l’Accademia Nazionale di San Luca e Federalberghi.

Questi rapporti consentono ai dottorandi di interagire, oltre che con realtà universitarie di livello davvero internazionale, anche con contesti di ricerca, museali e imprenditoriali solitamente non presenti in un ambito accademico di tipo umanistico. Le convezioni stipulate dal Dottorato con i musei, gli enti di ricerca e con le imprese sono indicate in dettaglio, nel sito web, nelle singole sezioni dei curricula. Il corso, di durata triennale, intende promuovere non solo la formazione di studiosi, per i migliori dei quali si auspica l’ingresso nella carriera universitaria, ma anche di professionalità di alto profilo in grado di svolgere attività di ricerca, gestione e progettazione in istituzioni pubbliche e private anche di livello internazionale. Il percorso formativo dei dottorandi del primo e del secondo anno è caratterizzato dalla frequenza obbligatoria di almeno l’80% dell’offerta formativa (lezioni, seminari, convegni, laboratori) proposta dal curriculum di appartenenza. L’attività didattica erogata implica inoltre insegnamenti ad hoc, per i quali è prevista una verifica finale. Il passaggio d’anno di ciascun dottorando avviene in seguito all’esposizione dello stato di avanzamento delle sue ricerche, nel corso di incontri seminariali programmati nell’ambito di ogni curriculum, alla presenza dei dottorandi di tutti i cicli del curriculum suddetto e dei rispettivi tutores.


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