DM118 GENERICHE - STORIA
- I collegi suburbani della Nuova Compagnia di Gesù. Il caso di Villa Mondragone
Ente finanziatore: PNRR
A partire dalla seconda metà del XIX secolo, nel quadro più ampio della riorganizzazione del suo impegno nel campo dell’istruzione a seguito della ricostituzione dell’ordine nel 1814, la Compagnia di Gesù decise di costituire in molte parti d’Italia, affiancandole ai tradizionali collegi urbani, delle scuole suburbane immerse nella natura, che intendevano rispondere a una duplice esigenza sanitaria e formativa. Tale scelta era, infatti, motivata in parte dal desiderio delle famiglie aristocratiche, in molti casi anche donatrici degli immobili, di individuare luoghi più salubri e adatti all’esercizio fisico in cui far vivere e studiare i propri figli, in parte dall’affermarsi di una idea di pedagogia che guardava alla natura come fattore essenziale dell’educazione religiosa.
In questa prospettiva, un caso di studio di indubbio interesse è costituito Collegio gesuitico dei Nobili di Villa Mondragone, presso Monte Porzio Catone (RM), fondato nel 1865 all’interno della più monumentale tra le residenze dell’ager Tusculanus. Villa Mondragone fu costruita tra il 1573 e il 1574, dall’architetto Martino Longhi il Vecchio su committenza del cardinale Marco Sittico Altemps, al fine di ospitare la corte pontificia di Gregorio XIII. Particolarmente ambita per la salubrità dell’aria, le bellezze naturali e i suggestivi scorci panoramici, la villa, circondata da un enorme spazio verde di 18.000 ettari, fu acquistata dalla famiglia Borghese che a sua volta la affidò alla metà del XIX secolo alla Compagnia di Gesù con il compito di realizzare una scuola per i giovani dell’alta aristocrazia romana «in luogo ameno e salubre». La Villa, che dal 1981 è proprietà dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e costituisce la più prestigiosa sede di rappresentanza dell’Ateneo, è stata al centro degli studi di archeologi, storici dell’arte e storici della prima età moderna, mentre mancano studi organici relativi al periodo che va dall’istituzione del Collegio fino allo scoppio della Seconda guerra mondiale, nonostante le fonti d’archivio, conservate in larga parte presso l’Archivio storico della Provincia Euro-Mediterranea della Compagnia di Gesù, siano estremamente ricche.
Nello specifico si richiede al candidato di indagare e contestualizzare, con un approccio diacronico e comparativo in grado di coglierne le specificità nel contesto più ampio delle esperienze educative cattoliche dell’epoca, i diversi aspetti della vita di collegio, sia quelli più specificamente legati all’istruzione umanistica, scientifica e religiosa degli alunni, all’interno di una formazione tradizionale, rigidamente organizzata dalla ratio studiorum gesuitica, sia quelli che riguardano il tempo libero: il teatrino, la realizzazione di giornalini scolastici (primo fra tutti «Il Mondragone» la cui pubblicazioni iniziò già nel 1866), le attività ludiche e sportive, ecc.
- The Colleges of the New Society of Jesus. The case of Villa Mondragone
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DM118 GENERICHE - SCIENZE FILOSOFICO-SOCIALI
- Amministrazioni pubbliche, partecipazione e democrazia
Ente finanziatore: PNRR
Negli ultimi decenni l’ascesa delle tecnologie digitali ha modificato profondamente la socialità, la comunicazione politica, il formarsi dell'opinione pubblica, il funzionamento delle istituzioni. Nel contempo la crisi climatica, la crisi pandemica, la fragilità delle istituzioni internazionali e la rinascita dei conflitti tra stati si sono rivelate urgenze che toccano profondamente la sfera pubblica e la qualità della deliberazione democratica, suggerendo la necessità di ripensare i processi della partecipazione politica per rispondere alle disfunzioni delle istituzioni a livello locale, statuale ed europeo, mentre i loro deficit democratici ultimi ha indotto a sperimentare nuove forme di partecipazione attraverso la rete. Il progetto è diretto a indagare da questo punto di vista il legame tra democrazia e innovazione incrociando le teorie deliberative della democrazia con le analisi della network society.
Il progetto prevede la combinazione di ricerca teorica e ricerca empirica.
Dal punto di vista teorico propone di studiare l’impatto dalle nuove tecnologie digitali sui modelli e i meccanismi disegnati dalle teorie deliberative della democrazia, considerando in particolare le trasformazioni indotte nella sfera pubblica, nel rapporto tra istituzioni e cittadini, nella legittimazione e nella implementazione dei processi di decisione, e indagandone le potenziali risposte ai deficit di partecipazione democratica, ma anche i rischi di distorsione che comportano riguardo alle funzioni informativa, argomentativa, riflessiva, sociale tipicamente associate alla deliberazione pubblica.
Dal punto di vista empirico, il progetto propone di analizzarne in particolare l’impatto sui processi decisionali nelle amministrazioni pubbliche, la loro legittimità ed efficacia, l’accountability, e il feed-back tra istituzioni e cittadini. La ricerca potrà applicare sia le metodologie della ricerca qualitativa e dell’osservazione partecipante, sia l’analisi dei network alla sperimentazione di pratiche deliberative condotte attraverso la rete e le tecnologie digitali, come per esempio i progetti di bilancio partecipato e cittadinanza attiva già proposti da amministrazioni pubbliche italiane (Bologna e a Roma), straniere (Brasile), o nell’ambito delle istituzioni europee attraverso piattaforme come “Dì la tua” e la “Piattaforma digitale per la Conferenza sul futuro dell’Europa”.
All’interno di questo framework possono essere allocate anche più di una borsa per finanziare progetti diverse, specialmente, ma non esclusivamente secondo le aree tematiche indicate di seguito.
- L’impatto delle nuove tecnologie sulle teorie e le pratiche della democrazia deliberativa: trasformazioni della sfera pubblica e partecipazione politica attraverso la rete
- Rigenerazione urbana per lo sviluppo economico e sociale delle Città: il ruolo delle nuove tecnologie per la discussione pubblica e la partecipazione democratica nell’elaborazione e implementazione di progetti e decisioni pubbliche.
- Legittimità ed efficacia dell’azione amministrativa: il contributo delle teorie deliberative della democrazia con particolare riguardo al ruolo delle nuove tecnologie in relazione ad accountability e feed-back informativo
- Le città intelligenti: il rapporto tra servizi pubblici ed infrastrutture tecnologiche alla luce delle potenzialità offerte dalle teorie e delle pratiche di democrazia partecipativa.
- Le riforme delle amministrazioni pubbliche: il ruolo della partecipazione democratica e delle nuove tecnologie nella organizzazione e legittimazione dei processi decisionali
- Il ciclo dell’energia: il ruolo delle trasformazioni della sfera pubblica nella formazione del consenso alle politiche che governano produzione, distribuzione e uso dell’energia
- Il ruolo dello Stato nell’economia rispetto alla transizione ecologica: il contributo della partecipazione democratica ai processi decisionali nel passaggio dello Stato da regolatore ad attore diretto
- Le infrastrutture di ricerca ESFRI come spazio di co-creazione per utenti che intendono partecipare le proprie esperienze di beni comuni: accesso alle infrastrutture, partecipazione nei gruppi di lavoro, conferimento ovvero utilizzo di dati, analisi quantitative e qualitative.
- Amministrazione condivisa: co-programmazione e co-progettazione come forme di collaborazione pubblico-privato alternative a quelle tradizionali dei contratti pubblici. Pubblico e privato cooperano per un fine comune di interesse generale anziché scambiarsi prestazioni in una logica di scambio.
- Public administrations, participation and democracy
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